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Siena progetto rete ciclabile emergenziale 2 agosto 2020

Tra le molte emergenze che la pandemia Covid19 pone, quella della mobilità urbana risulta centrale per una nuova vivibilità delle città.
Fin dai primi giorni di lockdown, tutti ci siamo interrogati su quali effetti il Coronavirus avrebbe potuto avere sulla mobilità urbana ed è stato facile comprendere che le necessarie norme di distanziamento sociale avrebbero fortemente ridimensionato, o comunque messo in discussione, la centralità del trasporto pubblico locale (TPL). Per affrontare le criticità che si sarebbero inevitabilmente ripercosse sul piano della mobilità urbana, numerose amministrazioni hanno deciso di realizzare specifici Piani Emergenziali per la Mobilità Urbana post – Covid19 che, seguendo indicazioni e proposte provenienti dalle figure più autorevoli degli esperti di mobilità, realizzino interventi che favoriscano forme di mobilità non congestionanti. Il tutto, per evitare che la tanto auspicata “ripartenza” resti penalizzata da una “cattiva gestione della mobilità urbana” o peggio da una sua “non gestione”.
D’altra parte, nella cosiddetta “fase 2”, e in quelle che seguiranno, i cittadini che non potranno o non vorranno utilizzare il trasporto pubblico si troveranno difronte a varie scelte: muoversi in auto, in bici, a piedi o con altri mezzi propri; di certo, l’opzione auto comporterà un aumento del traffico e, in certi casi, il rischio concreto di una paralisi della mobilità.
Al di là della fase emergenziale che viviamo, la soluzione ai problemi di mobilità è quella già tracciata nella letteratura di settore, in parte presente nella legislazione più recente e soprattutto nei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS) di varie città in cui si auspica la riduzione degli spostamenti in automobile a favore dell’uso di modalità sostenibili, con conseguente riduzione dei problemi di inquinamento e difficoltà di gestione dello spazio pubblico (strade e parcheggi).
Per inciso, vogliamo ricordare che sia il governo nazionale che quello della regione Toscana hanno messo in atto misure in favore della mobilità ciclistica (bonus per acquisto bici, nuove normative riguardanti la mobilità, bandi per finanziare progetti di piste ciclabili).

La mobilità sostenibile a Siena: Connessioni ciclo-pedonali nel Centro Storico

 Il Centro storico di Siena, sito Unesco dal 1995, con le sue mura medievali, le aree verdi interne ed esterne, gli innumerevoli palazzi, chiese, musei, ecc. ha un patrimonio ambientale-storico-culturale dalle potenzialità enormi che la città stenta a percepire come valore identitario cittadino.
Ma le aree verdi e tutto questo patrimonio ambientale-storico-culturale per poter essere fruite dai cittadini e dai turisti necessitano di un sistema di collegamenti rispettosi della città e dell’ambiente che solo la modalità sostenibile può garantire.
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Patto di collaborazione per la progettazione di fattibilità di una porzione del parco delle mura definito “Tratto valle fosso di Ravacciano”

 

Tavolo Associazioni ciclistiche senesi: Siena – Sinalunga

SiconnetteSi. Questo lo slogan con cui oltre 100 ciclisti e cicliste di ogni età, l’11 settembre 2021, hanno pedalato da Siena a Sinalunga per proporre un percorso sicuro lungo la complanare che passa da Taverne, Colonna del Grillo, Rapolano T., Stazione Rigomagno, Sinalunga e su cui già oggi tanti sono coloro che lo percorrono in bicicletta. Un’iniziativa riuscita grazie alla partecipazione di tutti i gruppi che fanno parte del Tavolo delle associazioni ciclistiche senesi e alle amministrazioni che ci hanno salutato alla partenza e lungo il percorso: Provincia di Siena, Comuni di Siena, Asciano, Castelnuovo B., Rapolano T. e Sinalunga. Un ringraziamento particolare agli organizzatori dei tre ristori – al Kartrodomo, al Gruppo Podistico Valenti di Rapolano e alla Donkeybike di Sinalunga – che hanno accolto i partecipanti alla pedalata; e Trenitalia per il potenziamento dei posti bici su due treni per il ritorno Sinalunga-Siena.
Agli amministratori dei comuni interessati dal tracciato è stato consegnato un documento elaborato dal Tavolo in cui vengono proposti alcuni miglioramenti che vanno nel senso della sicurezza, quali:
• l’apposizione di cartelli di rispetto dei ciclisti;
• la realizzazione di corsie ciclabili e un breve tratto di pista ciclabile;
• la previsione di limiti di velocità più stringenti;
• la realizzazione di un ponte ciclopedonale sull’Arbia e di un sottopasso ciclopedonale alla stazione RFI di Arbia;
• il rifacimento di tratti del manto stradale particolarmente degradato.
Alcune di queste richieste sono attuabili fin da subito, altre, più complesse e costose, hanno bisogno di finanziamenti importanti. In questo senso la Regione può e deve essere coinvolta, anche perché la Siena-Sinalunga è parte della “Due Mari”, ciclovia che collega Grosseto, Siena, Arezzo e Fano, e costituisce un tracciato di interesse regionale e nazionale. Occorre perciò “fare squadra” per realizzare un percorso sicuro dove chi va in bicicletta non si senta un ospite, talvolta mal sopportato, ma il protagonista dello sviluppo della mobilità e della valorizzazione in senso cicloturistico di un territorio nel rispetto dell’ambiente.

 

 Siena – Più rastrelliere funzionali per facilitare l’uso della bicicletta in città

DI Fabio Masotti 2013: Chi usa la bicicletta in città esige strade sicure e luoghi protetti dove poter fermare la propria bici. Una rete urbana di rastrelliere, soprattutto se sistemate in luoghi ben visibili, di alta fruibilità urbana (zone centrali, stazioni, supermercati, luoghi istituzionali, scuole ecc.), facilita l’utilizzo delle due ruote.
A Siena come stiamo a rastrelliere? Non direi bene, per due motivi. Primo, perché la loro dislocazione è spesso dettata dal principio, alquanto curioso, che queste non ‘disturbino’; secondo, perché la loro qualità, ovvero la loro sicurezza intrinseca, lascia molto a desiderare. E così, visto che utilizzo quotidianamente la bici, spesso la lego dove più mi conviene. Ad esempio, mancano rastrelliere in Piazza Indipendenza e alle Logge del Papa, due zone altamente appetibili per la sosta per chi viene in centro in bici. Anche in Piazza del Campo assenza di rastrelliere (c’è un luogo, accanto all’inferriata che delimita l’inizio di via Dupré dove la rastrelliera non deturpa (!) la bellezza della piazza) e così i turisti, soprattutto in est ate, legano le bici dove possono.
Altro problema: spesso le rastrelliere non sono indicate con appositi cartelli, come invece sarebbe quasi sempre necessario; in Piazza del Sale ce ne è una che quasi nessun senese conosce, perché nascosta dietro un muricciolo e affogata da una selva di motorini parcheggiati davanti. Alla Stazione ce n’è una davanti al Palazzo Lineare, ma anche questa non è ben visibile per cui chi va in bici alla stazione lega caoticamente il suo cavallo d’acciaio a qualche palo. Nessuna rastrelliera davanti ai vari supermercati cittadini (pensiamo alla COOP dell’Acquacalda, zona pianeggiante) o alle sedi universitarie (alludo a Piazza San Francesco, ad esempio). Ce ne è una alla risalita dell’Antiporto ma i ciclisti preferiscono incatenare le proprie bici ai pali nella zona perché a questi, contrariamente alla rastrelliera, si può legare il telaio e rendere meno facile un eventuale furto.
Ultima questione: ‘bellezza e rastrelliere’. Oltre alla funzionalità (sul sito FIAB-Area tecnica ce n’è un’ampia gamma), a me sta a cuore il tema dell’arredo urbano. Io credo che anche una rastrelliera debba rispondere, soprattutto se apposta in luoghi di alto valore architettonico – e a Siena di certo non mancano – al requisito della ‘bellezza’. Ovvero, debba inserirsi armoniosamente in quel particolare contesto, anzi debba arricchirlo nel senso della sua bellezza. Non so come questo argomento possa essere declinato a Siena, se ce ne potranno essere alcune che per semplicità chiamiamo ‘meno belle’ e altre più ‘artistiche’. So solo che anche la bicicletta, anzi più la bicicletta di altri mezzi di locomozione, può e deve contribuire a ridefinire il concetto di “bello’ all’interno della nostra città.

 

Masterplan della mobilità dolce della provincia di Siena

La Provincia di Siena, con Deliberazione della Giunta Provinciale n.215 del 4 Settembre 2012, ha approvato il Masterplan della rete provinciale della mobilità dolce, definendo obiettivi e finalità per lo sviluppo e valorizzazione della fruizione cicloturistica e ciclabile, confermando sensibilità e azione politica per la promozione di una cultura della mobilità rispettosa dell’ambiente e delle persone, come forma di tutela del patrimonio paesaggistico ed ambientale e al tempo stesso come opportunità di attrazione per il proprio territorio. Con il termine Masterplan si identificano, in genere, quelle strategie di indirizzo, attraverso le quali, uno o più soggetti (pubblici o privati), delineano le azioni di programmazione finalizzate all’ottenimento di un risultato atteso. Nello specifico Il Masterplan della Mobilità Dolce, rivelatosi ottimo strumento strategico a lungo termine, individua gli obiettivi volti allo sviluppo e valorizzazione della fruizione cicloturistica e ciclabile in Provincia di Siena, con implementazione della intermodalità bici-treno.
Link al sito della Provincia di Siena : http://www.provincia.siena.it/servizi/pianificazione-territoriale-e-s-i-t/masterplan-della-mobilita-dolce

 

Ciclabile Poggibonsi-Siena-Buonconvento

Una nostra idea di itinerario ciclabile che corra lungo l’asse nord-sud della provincia, lungo l’antico tracciato della Francigena, trovò una prima concreta risposta con l’accordo AdB – Amministrazione Provinciale del 2012 per la progettazione del tratto Siena-Buonconvento, che oggi vede realizzati alcuni tratti. La ciclabile Poggibonsi-Siena-Buonconvento è presente nel Masterplan della rete provinciale della mobilità dolce di Siena.

 

Francigena ciclabile

“La Regione Toscana è capofila del progetto interregionale (L. 135/01, art. 5, comma 5) Via Francigena, nell’ambito del quale è stato realizzato, lo studio “Via Francigena. Una nuova offerta turistica italiana” che ha definito il percorso a piedi come tracciato ufficiale.
La Regione Toscana, sulla base del Tracciato ufficiale, così come definito a livello nazionale e dal Consiglio d’Europa e adottato dal Ministero dei Beni Culturali (visibile sul sito del MIBAC all’indirizzo www.francigenalibrari.beniculturali.it), intende definire e organizzare anche un percorso ciclistico, in modo da creare un percorso per i ‘pellegrini cicloturisti’ omogeneo su tutta la tratta toscana della Via Francigena.
La bicicletta rientra prioritariamente nelle modalità della mobilità dolce e del turismo sostenibile e gli spostamenti in bicicletta sono un elemento fondamentale della mobilità turistica sostenibile del tutto consona agli obiettivi strategici del progetto Francigena che, accanto al percorso pedonale, prevede anche un percorso per i ciclisti.
La realizzazione di un percorso ciclabile lungo la via Francigena, rispondente ai requisiti dei circuiti Eurovelo e Bicitalia rappresenta un’opportunità per la Toscana, in quanto può efficacemente contribuire alla promozione del territorio regionale in Europa e nel mondo.
Fiab Onlus – associazione cicloambientalista con una presenza di sedi lungo tutto il percorso toscano della Francigena – si occupa di promozione della mobilità ciclistica e del cicloturismo attraverso progetti, campagne di sensibilizzazione, iniziative pubbliche e studi, e, in questo quadro, sta promuovendo e organizzando, con la proposta Bicitalia, nell’ambito del progetto europeo Eurovelo, di European Cyclists Federation – ECF, di cui Fiab è socio, la realizzazione della “ Rete nazionale di percorribilità ciclistica” prevista dalla Delibera CIPE del 1/2/2001; tale sistema è orientato a coniugare la domanda di mobilità sostenibile con quella turistica e del tempo libero.
La crescente risonanza che la Via Francigena sta assumendo come itinerario culturale ha sollecitato la RT all’individuazione di un percorso adatto per i ciclisti chein tendono promuovere un cicloviaggio nel territorio toscano.

  • scarica la relazione tecnica del progetto FIAB
  • scarica il poster del tracciato
  • Delibera RT segnaletica Francigena
  • traccia francigena ciclabile Regione Toscana

Ciclovia dei due mari

  • Studio tracciato Fiab 2014
  • Progetto di Fattibilità Tecnica Economica (PFTE) della RT

 Ciclabile Val d’elsa

  • Studio preliminare di fattibilità
  • Coordinamento Fiab Toscana